Caro Babbo Natale,
solo poche righe per farti sapere quello che vorrei.

Vorrei un governo che, anche di fronte alla indubbia necessità di effettuare delle riduzioni di bilancio, comprendesse che non tutte le voci di spesa sono uguali e che tagliare voci come la sanità, il sociale, la cooperazione internazionale produce danni ben più gravi che intervenire ad esempio su spese militari o rinunciare alla costruzione del ponte sullo Stretto di Messina. La politica è soprattutto assumersi la responsabilità di effettuare delle scelte, i tagli lineari sono delle non-scelte.

Vorrei che la disoccupazione giovanile non fosse tra le più alte d’Europa e che i giovani (e non solo) senza lavoro non fossero abbondati a se stessi ma accompagnati da forme di tutela per far fronte a questo stato di cose drammatico.

Vorrei che l’istruzione, la formazione e la ricerca fossero considerate risorse fondamentali per risollevare le sorti della nostra economia e non un fardello di cui poter fare a meno.

Vorrei una nuova legge elettorale. Una qualsiasi sarà sicuramente meglio dell’attuale.

E vorrei un Capo del Governo che quanto meno non mi faccia vergognare di essere italiano!

Infine, visto che ci siamo, vorrei un po’ più di pace e meno ingiustizie nel mondo.

So di essere molto esigente, ma non ti devi preoccupare se non riuscirai a portarci tutti questi doni, vorrà dire che ci impegneremo ancora di più per procurarceli da soli.

BUON NATALE

p.s. Pensando un po’ a noi stessi, non sarebbe male se ci facessi arrivare i fondi della Legge Speciale per Venezia che il Governo continua a tenere inspiegabilmente bloccati. Ancora auguri!

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