pubblicato su La Nuova Venezia del 25 giugno 2011

Il dibattito delle ultime settimane e la discussione di questi giorni sul bilancio di previsione del Comune di Venezia stanno facendo finalmente emergere lo stato confusionale del centrodestra (non solo a livello locale). Il punto della questione è il cosiddetto Federalismo Municipale. In questi giorni abbiamo assistito ad un atteggiamento schizofrenico in seno alla coalizione che governa il Paese.

Dapprima il ministro del turismo Michela Brambilla (PDL) ha dichiarato più volte di essere contraria alla tassa di soggiorno (una della tasse che fanno parte del federalismo municipale), dimenticando forse che il luogo dove esternare queste sue perplessità, e magari incidere sulle scelte del Governo, è il Consiglio dei Ministri dove lei stessa siede e non le pagine dei giornali. A stretto giro di posta, l’assessore regionale al turismo Marino Finozzi (Lega) ha invece dichiarato che vorrebbe estendere a tutti i comuni del Veneto (non solo ai capoluoghi di provincia come prevede la legge) la possibilità di imporre la tassa di soggiorno manifestando quindi il suo pieno favore a questo provvedimento.

Infine arriviamo al dibattito di questi giorni in Consiglio Comunale, dove gli esponenti dell’opposizione continuano a dichiararsi contrari all’applicazione delle norme previste nella cosiddetta legge “federalista” voluta dal Governo che loro stessi sostengono e che dovrebbero difendere invece che avversare. Sembra quasi che le parti si siano invertite. Sono infatti mesi che il Partito Democratico denuncia che il presunto Federalismo Municipale della Lega sta in realtà privando gli enti locali delle risorse necessarie a garantire i servizi costringendo i Comuni (in ragione dei pesanti tagli di Governo e Regione) ad applicare tassa di soggiorno e addizionale irpef palesando così che l’obiettivo è solo quello di lasciare inalterata la pressione fiscale al centro e aumentare nel contempo quella alla periferia, nel tentativo di mascherare le difficoltà che questo Governo sconta.

Ancora non è chiaro se queste contraddizioni in casa di PDL e Lega dipendono dallo smarrimento dovuto alle ultime “sberle” elettorali oppure se hanno finalmente compreso quanto dannoso sia questo Federalismo Municipale. Va comunque ricordato che, nonostante la necessità di applicare queste imposte, l’Amministrazione Comunale ne ridurrà il più possibile l’impatto in particolare dell’irpef, che sarà applicata con il tasso più basso (0,2%) rispetto agli altri capoluoghi di provincia e con la soglia di esenzione più alta (15 mila euro). Verona, governata dalla Lega, applica un’addizionale irpef dello 0,3% senza nessuna soglia di esenzione e Treviso, dove anche qui la Lega è maggioranza, l’addizionale è allo 0,6% e nessuna esenzione per i redditi più bassi.
Tutto questo mantenendo quei servizi e quelle politiche verso il cittadino che da sempre contraddistinguono la nostra città, cui non vogliamo in alcun modo rinunciare, neppure di fronte al federalismo degli straccioni che oggi il centrodestra impone al paese, ai Comuni, alle comunità.

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