Scrive così Renzo Mazzaro nel suo “I padroni del Veneto” (Laterza, 2012):

Alle elezioni regionali del 2005 l’operazione annientamento degli ex democristiani è in pieno svolgimento (…) Peggio di tutti stanno gli uomini di Carollo rimasti in Forza Italia (…) Galan candida amici suoi in ogni provincia, per impedire che vengano rieletti. Ma è un ex liberale, abituato al partitino, non può battere nel gioco di massa gli ex democristiani, che con le preferenze approdano in Regione addirittura 8 su 14 consiglieri di Forza Italia. Si sono guadagnati il diritto all’esistenza (…). La “soluzione finale” arriva alle elezioni politiche del 2006. (…) buttano fuori dalle liste tutti gli ex democristiani uscenti e occupano i posti utili con candidati loro. Se lo possono permettere, non ci sono i voti di preferenza. È un treno per Roma trainato da Berlusconi, non una corsa con le proprie gambe. «Hanno fatto una pulizia etnica», attacca Luciano Falcier (…). Gli fa eco Carollo: «Hanno scelto candidati che da soli non prenderebbero mai un voto. A guardare queste liste sembra che Berlusconi voglia pagare persone cui deve qualcosa (…)».

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