La cronaca politica in queste ultime settimane è monopolizzata dal dibattito su chi sarà il candidato del centro sinistra (scelto con le primarie!) e chi quello del centro destra (scelto con le primarie?) per le prossime elezioni politiche.
Tutti concentrati a tracciare l’identikit del futuro premier italiano, quasi nessuno che discute su quali siano le priorità per il nostro paese.
Proviamoci con questo piccolo sondaggio senza tante pretese ma che può essere utile per chiacchierare un po’ di politica oltre che di nomi.
Si possono esprimere fino a quattro preferenze. Ovviamente l’elenco che ho scritto non è esaustivo e basta che scriviate un commento indicando quali altri argomenti vorreste fossero sondati e io li inserirò.

Quali le priorità per il nostro Paese?

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5 pensiero su “LE PRIMARIE DELLE IDEE”
  1. caro trabucco fare politica non è una scelta di lavoro nel quale ti prodighi per ottenere i migliori risultati per te, è una scelta di dedizione alla prosperità e al bene comune, nel quale ti identifichi e provi piacere nell’ottenerlo. quasi una vocazione. purtroppo il nostro sistema è fondato sul benessere personale e sull’egoismo, perciò qualsiasi idea di miglioramento sociale è destinata all’insuccesso fintantochè non toccheremo il fondo e allora forse cambieranno i nostri valori e potremo risalire, ma la vedo lunga.

  2. Concordo quasi totalmente con quanto scritto, solo che non ho capito cosa c’entra con l’argomento di questo post…

  3. per la formazione non bastano le risorse, bisogna credere che questa sia “prioritaria” come fondamento del paese. Mi sembra poco dettagliato lo “stato sociale” ovvero sostegno alla persona, difesa dei diritti primari.

  4. Gianluca, sono tutti temi importanti però quello che manca oggi – e non solo in Italia – è un “progetto” di società. Su questo, poi, si articolano i diversi campi economici ed economico-sociali. Tagliano con l’accetta, dopo la così detta “caduta delle ideologie”, il comando l’ha preso l’economia e tuttora persiste: è l’economia che governa la politica mentre dovrebbe essere la politica governa l’economia, cioè quale Italia, quale Europa, quale mondo vogliamo. Altrimenti ci si riduce a volere ciò di cui in quel momento ciascuno di noi personalmente necessita che può cambiare il giorno seguente o secondo quelle che vengono percepite o sono “emergenze”. Ma, queste ultime non fanno un “progetto”, costringono solo a rincorse, a volte affannose, che per lo più sfasciano e non costruiscono la società e la socialità, creando invece altre emergenze in un circolo per nulla virtuoso.
    Non è facile lo so, ma almeno provarci nel lungo periodo forse …

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