La legge regionale 11 del 14 giugno 2013 e le successive delibere della Giunta, che ne hanno integrato i contenuti, hanno modificato notevolmente l’organizzazione e la gestione dei servizi di informazione, accoglienza ed assistenza turistica. Tra le novità più rilevanti la nuova legge regionale prevede che la Regione non intervenga più nella gestione diretta, sul territorio, dell’attività di informazione ed accoglienza, delegando questa attività agli enti locali, in particolare ai comuni delle destinazioni turistiche, i quali potranno a loro volta conferire la gestione ad un ulteriore soggetto appositamente costituito e denominato Organizzazione della Gestione della Destinazione (OGD), alla quale potranno aderire anche le imprese private del comparto turistico. Il conferimento a questi nuovi organismi delle attività di informazione e accoglienza, oltre a quelle di promozione, avrà come effetto la cancellazione delle Aziende di Promozione Turistica (APT).

Non mi dilungo sui limiti che questa nuova legge presenta, a partire dal fatto che, venendo a mancare la rete delle APT, verrà meno la “regia” regionale e ogni destinazione promuoverà solo e unicamente se stessa (per cui, ad esempio, per un turista in vacanza sul lago di Garda sarà più difficile avere informazioni utili per visitare la marca trevigiana). Mi preme invece ricordare che il Veneto con 16 milioni di arrivi (di cui circa 10 milioni stranieri) e oltre 62 milioni di presenze (di cui circa 40 milioni stranieri) è di gran lunga la prima regione italiana dal punto di vista turistico. È del tutto evidente che un fenomeno di questa portata necessita, per la sua gestione, di una struttura organizzata ed affidabile che abbia una competenza specifica in materia.

Per questo motivo è impensabile che il patrimonio di conoscenza e di professionalità rappresentato dalle Aziende di Promozione Turistica possa essere disperso. Le APT sono già in possesso dei requisiti e standard minimi previsti dalla legge regionale per esercitare le attività di informazione e accoglienza turistica, possono contare su milioni di contatti ogni anno e alcune di esse hanno una rete commerciale con volumi di vendita che valgono diversi milioni di euro.

In una regione in cui il turismo è una delle industrie più importanti con 23 mila imprese che danno lavoro a oltre 400 mila persone rappresentando circa il 6% del PIL del Veneto, l’accoglienza e l’informazione turistica non possono essere frutto di improvvisazione. È pertanto indispensabile che nei nuovi progetti per il turismo che i comuni metteranno in campo, attraverso la costituzione delle OGD, vengano impiegati i dipendenti delle APT, custodi di quel patrimonio di capacità e conoscenza che potrà continuare ad essere messo a disposizione dei visitatori e delle imprese che operano nel settore turistico.

Tra le questioni più urgenti evidenzio quella dell’APT di Venezia, che è un’azienda sana (non il solito “carrozzone”) con una rete commerciale che vale oltre 3 milioni di euro. La Provincia di Venezia, per arrivi e presenze turistiche, rappresenta il 50% di tutto il comparto veneto e, nonostante questo, pare che nessuno, a partire dal Comune, sembra volersi fare carico della questione informazione e accoglienza con inevitabili gravi ricadute anche e soprattutto sul versante occupazionale.

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