(intervento pubblicato sul Gazzettino di Venezia del 23 gennaio 2010)
A breve il Consiglio Comunale inizierà la discussione su uno dei temi cruciali di questa tornata amministrativa: il patto di assetto del territorio (PAT).
Il quadrante ovest di Mestre (Chirignago Zelarino) è stato interessato negli anni passati da un intenso sviluppo urbanistico che ha comportato un ragguardevole carico insediativo che ha i suoi tratti più evidenti nella realizzazione del nuovo Ospedale Dell’Angelo e dell’aree limitrofe e nel costante incremento abitativo (anche in controtendenza rispetto ad altre aree della terraferma).
A questa evoluzione del territorio non è corrisposta un’analoga evoluzione delle infrastrutture di mobilità. Per questo la prossima discussione relativamente a questa area della città non potrà che avere come tema centrale i nodi viabilistici e trasportistici.
Tre sono a mio avviso le questioni più rilevanti.

La prima di queste riguarda il collegamento viario tra la parte nord (Zelarino) e quella sud (Chirignago) che allo stato attuate è garantito per massima parte da via Martiri di Marzabotto che, essendo molto stretta e tortuosa, non solo non permette un passaggio agevole in auto ma soprattutto non è in grado di sostenere l’attivazione di una linea di trasporto pubblico. La soluzione che a mio avviso dovrebbe essere inserita nel PAT è il prolungamento di via Tito (la strada del Centro Commerciale Polo a Zelarino) fino a congiungersi con via Risorgimento così come auspicato anche dalla Municipalità nella scorsa tornata elettorale.

Il secondo tema da affrontare è la realizzazione della cosiddetta strada dei Bivi che da Asseggiano percorra la cintura della città fino alla rotonda degli Arzeroni (a nord dell’Ospedale dell’Angelo) e da lì raggiunga la S.R. 14 dando così compimento alla circonvallazione della città che, intercettando le strade radiali più importanti (come ad esempio via Castellana), porti il traffico di attraversamento fuori dai centri abitati. Questo progetto, per l’importante funzione che avrà, è largamente condiviso e sicuramente sarà contemplato nel PAT. Il problema sta nel fatto che quest’opera costerà circa 80 milioni di euro e, visti i tempi, sarà molto difficile trovare le risorse necessarie.

Infine l’ultima e più controversa delle questioni che andranno prese in esame è il collegamento con il nuovo casello autostradale di Martellago. La VIA nazionale ha espresso parere favorevole alla realizzazione di una bretella che dall’uscita del casello, passando a nord di Martellago, vada a congiungersi con la via Castellana poco prima dell’abitato di Trivignano. L’assessore alla viabilità del Comune di Venezia si è detto contrario a questo tipo di soluzione e ha inoltre espresso il proprio disappunto anche al collegamento diretto tra il casello e la zona a nord del nuovo ospedale di Mestre (la cosiddetta supercastellana). Entrambe le soluzioni hanno delle criticità che vanno tenute in considerazione. Il collegamento con la Castellana porterebbe ad un aumento di traffico lungo una strada densamente abitata e già abbastanza trafficata che penalizzerebbe in particolare gli abitanti di Trivignano. La supercastellana comprometterebbe una delle poche aree verdi rimaste della terraferma veneziana. In ogni caso una scelta va fatta prima che siano altri a decidere per noi, poiché il finanziamento di quello che sarà il tracciato finale rientra in parte nel quadro delle opere complementari al passante.

4 pensiero su “QUALE FUTURO PER IL QUADRANTE OVEST”
  1. trivignano subirà cmq l’impatto del casello di martellago. É vero che entrambe le soluzioni comportano dei sacrifici, ma lasciare che si sbuchi ad ovest di trivignano, nell’attuale castellana, provocherebbe di certo il completo soffocamento di trivignano; mentre la supercastellana é l’unica a dare anche soluzione alla viabilità. ahinoi il prezzo da pagare se vohliamo continuare a muoverci in automobile.

    1. Anche secondo me “sbucare” in via Castellana ai confini con (o appena dentro) Trivignano è la scelta peggiore…

  2. una considerazione eprsonale sula primo punto da te trattato. Secondo me il congiungimento asseggiano-polo è di minore utilità, in quanto risulterebbe in mezzo a due connessioni esistenti (via martiri di marzabotto ad est, appunto, e via frassinelli/via dosa ad ovest) . Una connessione che ho sempre trovato ideale penso potrebbe essere il congiungimento dato da via brendolo e la castellana, presumibilmente all’altezza della rotonda del concessionario Foltran… sarebbe molto meno lunga, meno espropri (due campi) e secondo me più stategica. Che ne pensi?

    1. La soluzione che suggerisci tu ha, secondo me, almeno due controindicazioni:
      la prima riguarda il fatto che in quella zona (fronte Foltran) è difficile “passare” per la presenza da un lato di villa Barbarich che, anche se in questo momento versa in condizioni penose, sarebbe il caso di preservare, dall’altro per la presenza degli impianti sportivi.

      La seconda è rappresentata dal fatto che una strada di collegamento in quel punto, unita all’attuale viabilità castellana-ospedale, darebbe vita di fatto ad un’alternativa alla c.d. Strada dei Bivi … solo che invece che essere una circolare sarebbe una nuova mini-tangenziale che taglierebbe in due il territorio di Zelarino. Nel PAT del Comune di Venezia (che ho appena pubblicato) si vede bene questa cosa … infatti nel PAT l’ipotesi è di fare la strada che proponi tu (passando in mezzo al centro sportivo) … dai un occhio
      Io, ovviamente, sono contrario all’ipotesi presente nel PAT.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *