Le analisi e gli studi condotti sui livelli di inquinamento in questo periodo stanno dimostrando come durante il lockdown la qualità dell’aria sia decisamente migliorata in ragione del nostro “ritiro” e la conseguente diminuzione delle emissioni in atmosfera.

Con il progressivo recupero della “normalità” è manifesto anche il rischio di un ritorno a livelli di inquinamento insostenibili.

Per non disperdere completamente il beneficio ambientale ottenuto in queste settimane di reclusione sono necessarie politiche di mobilità sostenibile e di efficientamento energetico.

Rispetto a questo il cosiddetto “Decreto rilancio” prevede, oltre che importanti finanziamenti per la mobilità ciclabile e il trasporto pubblico locale, all’articolo 119 incentivi relativi agli interventi di riqualificazione energetica (ecobonus) oltre che per l’installazione di impianti fotovoltaici, sistemi di accumulo e colonnine di ricarica per veicoli elettrici ai quali possono essere applicate detrazioni fiscali potenziate al 110% (superbonus).

L’intento del Governo è quello di puntare al settore edilizio per contribuire a far fronte alla prevedibile crisi occupazionale, provando nel contempo a migliorare le prestazioni energetiche degli edifici per contenere le emissioni ambientali.

Ulteriore forza a questo provvedimento viene fornita dall’articolo 121 nel quale si prevede che la detrazione fiscale maturata con l’intervento può essere trasformata in uno sconto pari al corrispettivo dovuto all’impresa costruttrice che lo recupererà sotto forma di credito d’imposta. Sostanzialmente sarà possibile eseguire gli interventi di efficientamento energetico previsti anche in assenza di liquidità da parte dei soggetti titolari degli immobili abitativi.

Ulteriore importante novità è che la norma prevede che gli Istituti autonomi case popolari (IACP) o comunque denominati e tutti gli enti aventi le stesse finalità sociali siano tra i soggetti titolati ad effettuare gli interventi negli immobili di loro proprietà o in quelli gestiti per conto dei comuni adibiti a edilizia residenziale pubblica.

Va inoltre considerato che, con la scorsa Legge di Stabilità (L.160/2019 commi 437/443), è stato approvato il Piano Rinascita Urbana stanziando 850 milioni di euro e finalizzato a “riqualificare e incrementare il patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale, a rigenerare il tessuto socio-economico, a incrementare l’accessibilità, la sicurezza dei luoghi e la rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici, nonché a migliorare la coesione sociale e la qualità della vita dei cittadini, in un’ottica di sostenibilità e densificazione, senza consumo di nuovo suolo e secondo i principi e gli indirizzi adottati dall’Unione europea, secondo il modello urbano della città intelligente, inclusiva e sostenibile”.

L’intreccio di questi due provvedimenti rappresenta il maggiore programma di rigenerazione del patrimonio pubblico degli ultimi decenni. Nella sola Municipalità di Chirignago Zelarino significherebbe avere la possibilità di intervenire su oltre 800 abitazioni di edilizia residenziale pubblica. Se consideriamo l’intera Città siamo di fronte a un enorme patrimonio pubblico abitativo di Comune e di ATER.

È del tutto evidente, pur considerando alcuni vincoli che possono esserci per quanto riguarda il centro storico, che questa è una straordinaria opportunità per attivare una leva economica, progetti di rigenerazione urbana (come già fatto dalle amministrazioni passate ad esempio con il contratto di quartiere di Altobello) ed un altrettanto fondamentale operazione ambientale.

Per fare questo serve un’Amministrazione capace di operare al presente per progettare il futuro e non invece di uomini soli al comando che gridano solo ai fini della mera propaganda personale.

È necessario un lavoro collettivo con i diversi soggetti istituzionali, economici, professionali e della rappresentanza sociale degli inquilini per mettere in campo da subito proposte e progetti fattibili. Un grande sforzo di dialogo e confronto tra tutti quelli che hanno a cuore il futuro della città a partire dai temi dell’ambiente e del lavoro.

Un pensiero su “Un’opportunità per ripartire tenendo assieme qualità ambientale e lavoro”
  1. Ciao ,
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