Oggi le municipalità possono diventare uno straordinario laboratorio della futura amministrazione: il luogo dove ricostruire una politica fatta per e con i cittadini, capace di riattivare quei legami e quella voglia di “bene comune” che rappresenta il capitale più prezioso di una comunità viva. Riqualificare i servizi, affrontare i problemi della sicurezza, migliorare la qualità urbana, sviluppare le potenzialità del territorio: queste sono le sfide più urgenti che attendono Chirignago e Zelarino. Per affrontarle, è necessario dare vita a una nuova stagione di impegno, competenza e partecipazione.
Alcune proposte...
Gli anni di crisi che stiamo vivendo hanno contribuito a rompere legami di solidarietà tra le persone, radicando la convinzione sbagliata che solo isolandosi nel proprio privato si può trovare sicuro rifugio e che si potrà di nuovo essere solidali contribuendo a risolvere i problemi degli altri solo dopo aver risolto i propri.
Spetta alla politica, a partire dall’amministrazione degli enti locali, far comprendere che non esistono problemi che non possano avere una soluzione comune e che nessuno si salva da solo.
Per questo motivo le politiche che metteremo in campo saranno centrate sulla riattivazione e il consolidamento di quei legami e rapporti sociali propri di una comunità di donne e di uomini, che assieme si compromettono per rendere più vivo il proprio territorio, mettendo in campo idee, forze e risorse personali.
Partecipazione
Il recupero del senso di comunità passa inevitabilmente attraverso la riattivazione dei processi di partecipazione di cui le Municipalità sono sempre state lo strumento principe.
Oggi la partecipazione dei cittadini alle attività istituzionali, salvo rari momenti, è praticamente nulla. Per questo va migliorato il rapporto con i cittadini e le associazioni del territorio, che devono tornare a frequentare la Municipalità pensandola come luogo di confronto nel quale trovare le risposte alle proprie necessità. A tale scopo andrà pensata una soluzione affinchè i rappresentanti delle associazioni possano prendere parte attivamente al lavoro delle commissioni consiliari.
Allo stesso tempo vanno rivitalizzati i luoghi pubblici che abbiano una riconosciuta funzione aggregativa, anche spontanea. Le piazze municipali, luogo per antonomasia di incontro tra le persone, devono essere utilizzate come centro per attività ed eventi culturali, operando quegli interventi di manutenzione e arredo che ne facilitino la fruibilità. In particolare per Piazza San Giorgio a Chirignago va riconsiderato, assieme alle realtà associative, alla parrocchia e ai cittadini, un progetto più ampio che preveda anche la sistemazione dell’area verde di circa 17.000 mq in Via Oriago, la messa in sicurezza della stessa strada con la realizzazione di una pista ciclabile dalla via Miranese al sottopasso, la realizzazione di una rotonda all’incrocio di via Miranese con via Oriago e la messa in sicurezza di via Miranese tra il Centro Civico e via Oriago.
Tra le altre piazze da recuperare vi è poi Piazzale Munaretto, nel centro di Zelarino, che non può continuare ad essere una rotonda ma deve assumere l’aspetto e la funzione di piazza. Attenzione andrà inoltre prestata a piazza Vittorino da Feltre (Circus) e alla piazza storica della Gazzera, che dovrà trovare finalmente la sua realizzazione con l’avvio del progetto edilizio di Via Mattuglie.
Fulcro della vita sociale e associativa dovranno continuare ad essere i centri civici e tutti gli spazi che oggi sono caratterizzati dalla vivace attività delle nostre associazioni. Questi luoghi vanno ulteriormente valorizzati e andrà verificata la possibilità di razionalizzare alcuni spazi, come ad esempio il Centro Civico Manin, al fine di farvi confluire tutte le associazioni operanti in una parte del territorio.
In tema di strutture e spazi aggregativi non va dimenticato che in questi anni si è manifestata la volontà da parte della U.S.B. di Zelarino di procedere all’ampliamento del bocciodromo del centro sportivo di via Castellana, allo scopo di realizzare uno spazio che potrebbe fungere da aula polivalente (struttura di cui Zelarino è priva), utile per lo svolgimento di assemblee pubbliche e altre attività. Questo progetto va pertanto sostenuto, considerando che le risorse atte alla realizzazione dell’opera sono già nelle disponibilità della U.S.B. di Zelarino.
L’importante ruolo, anche e soprattutto a carattere sociale, svolto dalle associazioni sportive del territorio ha fatto sì che negli anni sia costantemente aumentato il numero di chi pratica un’attività sportiva, e questo è particolarmente vero per i minori. Gli spazi a disposizione nelle palestre scolastiche (i cui criteri di assegnazione verranno ridiscussi in accordo con le associazioni sportive) e nei palazzetti cominciano ad essere insufficienti. Una prima risposta a questa situazione potrebbe arrivare dalla sistemazione della palestrina in uso al CSA di Asseggiano e dalla creazione di una nuova palestra sul “campetto rosso”, il campo da basket coperto che si trova dietro al municipio di Zelarino. Entrambi gli interventi andranno concertati con le associazioni sportive interessate, individuando un modo che permetta alle società di sostenere economicamente i progetti. Nel caso del “campetto rosso” l’intervento andrà discusso anche con quei giovani per i quali oggi esso è un importante luogo di ritrovo.
Ambiente e territorio
Nel territorio di Chirignago-Zelarino insiste una parte consistente di quella “cintura verde” (formata dai Forti del campo trincerato di Mestre, dai parchi, dai boschi e dalle oasi) che fascia la città e poi va a congiungersi con la “cintura blu”, cioè la fascia della laguna e delle isole minori.
Abbiamo dunque la grande responsabilità di preservare questo importante patrimonio ambientale attraverso l’incentivazione delle esperienze di tutela ambientale, nate dalla volontà di cittadini ed associazioni, tentando anche di favorire la creazione di nuovi spazi verdi come luoghi di aggregazione al pari delle piazze.
Per questi motivi sarà indispensabile sostenere lo sviluppo del progetto del Parco Agricolo, pensato e portato avanti dagli agricoltori e da alcune associazioni che gravitano attorno alla realtà del Forte Mezzacapo. Le aree intorno ai nostri forti sono dunque un bene comune da salvaguardare e mantenere, essendo diventate in questi anni luoghi di socializzazione e forte iniziativa culturale. Ecco perché va portata avanti con decisione un’opera di sistemazione del verde che aumenti la fruibilità di queste realtà. Tra gli interventi va certamente annoverato il completamento degli orti per anziani del Forte Gazzera. Anche sulla gestione del Forte Gazzera si dovrà intervenire rapidamente, verificando se sia possibile individuare i soggetti in grado di garantire i progetti previsti dalla Municipalità. Uno sguardo particolare va riservato ai vari parchi municipali, la cui manutenzione va assicurata, non solo con regolari sfalci, ma anche con periodici interventi di pulizia, così come è indispensabile provvedere alla sostituzione dei giochi deteriorati o eliminati per ragioni di sicurezza. A questo proposito si sottolinea la necessità di rivedere il contratto di servizio con la società Veritas, perché vi sia un monitoraggio costante degli interventi urgenti da operare.
Il rischio idraulico è presente in alcune parti del territorio della Municipalità, sia in zone urbanizzate sia in zone agricole. Eventi meteo rilevanti mandano in sofferenza il sistema di raccolta di acque superficiali, fognature e canali, e si possono verificare allagamenti. È necessario mantenere in efficienza gli impianti e gli apparati di salvaguardia idraulica esistenti, a cominciare dai pozzetti stradali e i fossati minori sia di competenza pubblica che di proprietà privata. Vanno inoltre realizzate le opere di invarianza idraulica nelle aree di nuova urbanizzazione. In questi anni, dopo l’alluvione del settembre 2007, molti sono stati gli interventi messi in atto per migliorare l’assetto idrogeologico del territorio. Va data ultimazione, in collaborazione con il Consorzio di bonifica, a quelle opere che ancora mancano. In particolare va incrementata la separazione della fognatura tra acque nere e bianche e vanno completate le opere emergenziali progettate a seguito degli allagamenti del 2006 e 2007, in particolare per le zone del Tarù, Trivignago e la Gazzera bassa.
Viabilità e trasporto pubblico
Le priorità saranno quelle legate alla realizzazione di percorsi ciclopedonali, a partire dalla pista ciclabile sul sedime della linea ferroviaria dismessa Trento-Venezia, dal centro di Asseggiano alla Valsugana, da un’adeguata soluzione per la Via Miranese e l’attuazione del progetto Biciplan. Va inoltre ultimato il percorso ciclopedonale su via Trieste.
Il risultato da perseguire sarà quello di avere una rete di piste ciclabili che garantisca il collegamento con tutte le parti del territorio municipale, iniziando col dare corso all’attuazione del progetto di collegamento ciclopedonale tra la Gazzera e Cipressina.
In quest’ottica saranno prioritarie le opere di messa in sicurezza e mitigazione del traffico: realizzazione del progetto per il centro di Asseggiano, che prevede un sottopasso sulla linea ferroviaria, il collegamento del centro di Asseggiano con Via Miranese (con un’immediata verifica con la Regione Veneto che ne è responsabile), un parcheggio in centro Asseggiano al servizio della scuola e della Chiesa, lo spostamento del capolinea ACTV alla stazione ferroviaria di Spinea; la pista ciclopedonale in via Selvanese, nell’ambito della costruzione del sottopasso sulla linea ferroviaria, con successsiva attuazione delle rotonde all’incrocio con via Tito e quella all’incontro con via Visinoni; la messa in sicurezza di via Frassinelli e di via Parolari, a partire dal completamento della pista ciclabile con via Trincanato.
Andrà ripensato il trasporto pubblico in occasione dell’entrata a regime del Tram, partendo dall’assunto che tutte le eventuali economie che dovessero derivare dalla nuova distribuzione dei turni di servizio funzionali alla gestione del nuovo mezzo andranno reinvestite nel territorio per migliorare i servizi di trasporto pubblico.
Nel tentativo di perseguire l’opera di diminuzione del traffico di attraversamento, disincentivando l’utilizzo delle strade di penetrazione radiale (via Castellana, via Miranese, via Asseggiano, via Selvanese), va sostenuto l’iter di realizzazione della cosiddetta Strada dei Bivi, che intercettando le principali strade radiali del territorio di Chirignago-Zelarino ne diminuirebbe la portata di traffico.
L’amalgama di una comunità si ottiene con momenti di aggregazione e obiettivi comuni, ma anche attraverso dei buoni collegamenti che riducano le distanze e facilitino i contatti. Per questo motivo va attivato l’iter per l’attuazione del prolungamento di via Tito, studiandone attentamente la fattibilità nel rispetto del territorio e degli abitati esistenti, per meglio servire i due centri principali (Chirignago e Zelarino) oggi uniti principalmente da via Martiri di Marzabotto, strada stretta, tortuosa e impossibile da percorrere da un mezzo pubblico. Contestualmente a quest’opera va ripensato il passaggio di via Tito di fronte al Centro Commerciale Polo per garantire maggiore sicurezza.
Va infine data urgentemente ultimazione ai lavori del Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale, anche per dare soluzione al nodo di Gazzera.
Politiche Sociali
Quello delle politiche sociali costituisce un ambito particolarmente sensibile per il nostro territorio, per due cause fondamentali. La prima, rinviene al fatto che le deleghe sociali, in specie in materia di infanzia e adolescenza, sono tra quel corpo di funzioni sin da principio destinate alle Municipalità nei cui confronti si sono sviluppate competenze e reti territoriali diffuse. La seconda rinviene principalmente al fatto che la crisi ha esposto la nostra città ancor più a fenomeni di nuove fragilità e potenziali marginalità, cui dobbiamo essere in grado di dare una risposta.
Dovremo insistere, nella prossima conciliatura, per affinare ancora di più la rete di assistenza e protezione nei confronti dei minori e degli adolescenti, attraverso una presa in carico individualizzata che possa valorizzare, ove presenti, le capacità familiari, per sviluppare intorno al minore un circuito virtuoso di inclusione attraverso il coinvolgimento degli operatori, dei servizi di accudienza scolastica ed educativo-domiciliare, della rete associativa con particolare riferimento a quella sportiva, sempre partendo dalle necessità di questi piccoli nostri cittadini. L’assistenza ai minori va mantenuta sul territorio, concordando con la Magistratura e la Direzione delle Politiche Sociali un percorso più uniforme in ambito comunale.
Tra i tratti distintivi delle nuove marginalità vi sono fenomeni legati ai disturbi alimentari, alle nuove dipendenze, al bullismo: aspetti diversi che però riconducono al tema fondamentale della relazione del minore con sé stesso, della sua auto percezione rispetto alla comunità in cui è inserito.
Sbaglieremmo a considerare tali fenomeni come compito di altri, delle famiglie piuttosto che dell’autorità sanitaria. Sia con le prime che con la seconda vanno invece creati percorsi per individuare e tentare di risolvere fin dapprincipio tali criticità, agendo in particolare sulla qualità delle relazioni che i giovani devono essere spinti a intrecciare, promuovendo progetti che ne valorizzino le potenzialità, anche chiamandoli a prendersi cura ed assumersi ad esempio la responsabilità di luoghi particolari del nostro territorio.
Un altro dei tratti distintivi delle società della crisi è l’emersione di nuove e inedite povertà, che toccano fasce sociali fin qui considerate protette e al sicuro. È pertanto necessario provvedere a riorganizzare l’insieme degli istituti di sostegno al reddito (minimo vitale, contributi economici straordinari) armonizzando tra loro le diverse municipalità, e finalizzando sempre più l’ottenimento di tali provvigioni all’inserimento in progetti di reinserimento lavorativo.
Non possiamo inoltre non considerare come una delle emergenze drammatiche di questi anni, quella dell’immigrazione, che riguarda non più solo alcune zone del paese, bensì tutte le nostre città. Anche nel nostro territorio sono state individuate strutture potenzialmente atte a ricevere e ospitare profughi inviati dalla Prefettura. Ribadiamo che non c’è un problema di disponibilità come tale, bensì che occorre uscire dalla logica solo emergenziale che non si preoccupa, oltre il primo momento del ricovero, di costruire azioni concrete per l’inserimento sociale di persone nel tessuto locale. E’ questa la vera sfida dell’accoglienza (che esige a partire dal livello centrale proposte e risorse certe), non tanto la collocazione d’emergenza che rischia poi di stabilizzarsi senza offrire alcunché.
Non va inoltre dimenticato che il territorio della Municipalità di Chirignago Zelarino ospita l’Ospedale dell’Angelo, che all’interno della programmazione del Piano Socio-Sanitario della Regione Veneto è destinato a svolgere il doppio ruolo di hub di area vasta provinciale e di ospedale di rete per i bisogni della città e della terraferma in particolare. Inoltre, alcune delle strutture intermedie cardine del nuovo modello dei servizi (come p.es. l’ospedale di comunità e le unità territoriali riabilitative) trovano collocazione in alcune strutture del privato convenzionato (p.es. il centro “Nazareth” e la casa di riposo “Contarini”). Nel ribadire la centralità della scelta di integrazione socio-sanitaria vogliamo quindi impegnarci affinché anche l’intera rete dei servizi sia messa nelle condizioni di corrispondere pienamente alla domanda di salute della popolazione, dal primato dell’assistenza territoriale e distrettuale su quella ospedaliera.
È infine necessario agire per garantire anche nel nostro territorio la graduale realizzazione delle medicine di gruppo integrate, a partire dalle esperienze già in essere e ottenere dall’ULSS 12 precise garanzie in merito alla conferma dei servizi distrettuali oggi presenti (CUP, Punto prelievi, consultorio familiare e pediatrico).
Politiche educative
La Municipalità di Chirignago-Zelarino è da sempre caratterizzata dalla forte collaborazione con le istituzioni scolastiche del territorio. Grazie a questa sinergia hanno visto la luce numerosi progetti in ambito culturale e sportivo (Piccoli progetti per grandi orizzonti, le giornate SportInsieme, il Pedibus, le fiaccolate della giornata della memoria e altre ancora) che hanno visto protagonisti nel corso degli anni migliaia di bambini in età scolare. Tutte queste iniziative vanno sostenute e favorite nelle realtà scolastiche dove ancora non hanno preso piede.
I nostri cittadini e le nostre cittadine non ancora maggiorenni devono essere ulteriormente coinvolti nei momenti e nelle iniziative pubbliche. A loro andrebbe affidata ad esempio l’animazione di eventi importanti come quelli legati alle celebrazioni del 25 aprile (Festa della Liberazione) e del 4 novembre (Giornata dell’Unità Nazionale) per continuare a nutrire una memoria che anno dopo anno sta perdendo i suoi testimoni.
Per tutti questi progetti e per garantire alle nostre bambine e ai nostri bambini un’adeguata e serena preparazione è necessario che i luoghi in cui passano una parte cospicua della loro giornata siano confortevoli e sicuri. Per questo motivo la manutenzione degli edifici scolastici sarà prioritaria e non sarà escluso il sostegno del volontariato, come suggeriscono esperienze già utilizzate in altri comuni.
Se prioritario è consentire alle nostre figlie e ai nostri figli di studiare in luoghi decorosi è altrettanto vero che la carenza di spazio nelle scuole del territorio è un problema che non va sottovalutato. Le amministrazioni precedenti hanno già posto l’accento su questa questione dando alcune importanti risposte: nuova scuola di Trivignano, allargamento della scuola elementare di Asseggiano (lavori in fase di ultimazione), lo spostamento degli uffici della dirigenza scolastica della scuola Parolari di Zelarino ha permesso la creazione di nuove aule, allargamento della scuola di via dell’Edera a Chirignago (a breve partiranno i lavori). Per migliorare ulteriormente il quadro va perseguito nei prossimi anni il progetto di allargamento della scuola Fermi a Zelarino.
Politiche abitative
In Italia ci sono circa 4 milioni e mezzo di famiglie in affitto, la maggior parte delle quali ha un reddito al di sotto dei 24mila euro lordi l’anno; a queste vanno aggiunti i giovani che cercano un’abitazione per costruirsi un futuro, ma non riescono a trovarla per gli affitti insostenibili o i migranti che troppo spesso sono oggetto di veri e propri ricatti sul fronte economico e dei diritti.
Un intervento sul sistema abitativo, che non sia di pura emergenza, ma abbia un orizzonte temporale ampio è decisivo, così come affrontare il problema dell’abusivismo. Nella nostra Municipalità va data continua attenzione manutentiva alle aree di edilizia popolare, attuando un piano che individui le criticità e incentivi l’autorecupero da parte degli inquilini.
Economia e turismo
Per quanto riguarda l’economia del territorio il commercio di vicinato costituisce un settore produttivo molto importante. Innanzitutto perché genera ricchezza e occupazione e poi perché svolge una rilevante funzione sociale, sia avvicinando i servizi a chi può avere difficoltà a raggiungere luoghi più distanti, sia contribuendo a mantenere la vitalità nella Municipalità. Le nostre attività commerciali vanno pertanto sostenute perché sono un fattore positivo per tutta la comunità. A questo fine va data continuità all’ormai consolidata tradizione delle feste in strada, puntando a realizzare quello che viene in alcuni casi definito “centro commerciale naturale”, inteso come una aggregazione di esercizi commerciali che operano integrandosi tra loro, in collaborazione con l’amministrazione locale e prendendo spunto da modelli di gestione partecipata presenti soprattutto nei paesi anglosassoni.
Mestre come numero di presenze turistiche è tra le prime dieci città italiane. La meta di chi soggiorna nella terraferma è indiscutibilmente il centro storico di Venezia, ma alcuni di questi turisti potrebbero trovare interesse nel visitare le nostre campagne, gustandone i frutti o anche passando qualche ora nei nostri due forti (Mezzacapo e Gazzera) facenti parte del campo trincerato di Mestre. Un progetto in tal senso, concordato con l’OGD (Organizzazione della Gestione della Destinazione), il nuovo strumento per la gestione dell’accoglienza e dell’informazione turistica previsto dalla nuova legge regionale sul turismo, potrebbe concretizzarsi anche con la sollecitazione dell’amministrazione comunale.
Sicurezza
Sul tema delle politiche di sicurezza urbana si è prodotta in questi anni una riflessione sulle competenze e gli strumenti propri che un Ente Territoriale può mettere in campo per innalzare i livelli di sicurezza oggettivi e percepiti di un territorio. L’ipotesi è che la gestione dello spazio pubblico e la riqualificazione/progettazione urbanistica, se inglobano e assumono il tema della sicurezza urbana, possono contribuire enormemente alla coesione sociale di un territorio, creando le premesse perché questo sia anche un territorio sicuro.
L’ordine pubblico e la sicurezza si mantengono anche con una progettazione attenta degli spazi pubblici e la cura (che non può e non deve essere demandata solo all’istituzione pubblica) dei luoghi che viviamo.
Unitamente a questa operazione culturale e di largo respiro va nell’immediato pensato un progetto per la sicurezza di quartiere nell’ambito della ristrutturazione del corpo di polizia urbana previsto nel programma del candidato sindaco. Questo processo dovrà necessariamente prevedere un adeguato presidio del territorio a fronte del potenziamento numerico delle unità di vigili presenti nella Municipalità.
Riorganizzazione amministrativa
In quest’ultima conciliatura le Municipalità, a causa dei continui tagli operati dall’Ammistrazione centrale, sono state svuotate da qualsiasi capacità di attuare delle serie politiche per il territorio. Se a questo fattore congiungiamo la mancanza di deleghe dai confini certi rischiamo che esse diventino strumento marginale di amministrazione, contrariamente a quanto si era ipotizzato quando si è deciso di passare dai quartieri alle municipalità.
Una volta insediati il Sindaco e il Consiglio comunale, si dovrà finalmente mettere mano alla riforma delle Municipalità che dovrà essere confacente al nuovo quadro istituzionale che si è venuto a creare con la nascita della città metropolitana.
Vanno innanzitutto definite le deleghe di competenza esclusiva delle Municipalità, individuando quelle più prossime alle esigenze e ai bisogni dei cittadini e adeguando anche le risorse umane necessarie alla loro gestione.