Nuova sabato 4 ottobre 2014 Il turismo rappresenta il 10% circa del PIL italiano ed è ormai da anni una leva fondamentale della nostra economia per cui la crisi che sta attraversando, dovuta alla concorrenza internazionale e aggravata dalla incertezza meteorologica dei mesi passati, deve essere motivo di preoccupazione per tutti. Il bilancio di questa travagliata estate conferma che il turismo non può più affidarsi alle risorse del “Bel Paese” per garantirsi risultati positivi. Troppo spesso l’andamento delle stagioni turistiche è dipeso da fattori esterni non prevedibili. Quest’anno l’imprevisto è stato rappresentato dal maltempo che ha pesato negativamente sul numero delle presenze turistiche nel nostro Paese (in particolare nelle località balneari). Mentre nella prima metà degli anni Novanta l’evento non controllabile è stata l’instabilità di molti paesi mediterranei che ha contribuito, questa volta positivamente, al mantenimento della posizione di preminenza raggiunta negli anni Ottanta. Per non dipendere da queste variabili indipendenti serve riconquistare una posizione di forza tra i paesi a forte vocazione turistica mettendo in campo una serie di politiche concrete, basata sulla collaborazione tra pubblico e privato, al fine di consolidare la risorsa economica più importante che il Veneto e l’Italia posseggono.

Se da un lato è necessario chiedere con forza l’intervento del Governo per sostenere il settore turistico di fronte a questa difficile fase, dall’altro è indispensabile migliorare l’offerta (molte delle strutture ricettive italiane risalgono agli anni Cinquanta e Sessanta) attraverso investimenti che garantiscano prodotti turistici innovativi in linea con quanto stanno facendo le destinazioni straniere, in particolare nel Mediterraneo.
La politica non può solo limitarsi a tappare le falle.
Si metta finalmente mano allo snellimento della burocrazia e alla fiscalità troppo elevata, che contribuisce a far sì che i prezzi delle strutture italiane siano più alti che in altre nazioni. Questi obiettivi sono contenuti nel cosiddetto decreto “Art Bonus”, già convertito in legge, per cui il Governo Renzi si attivi per darne attuazione, soprattutto per quanto riguarda gli incentivi per le ristrutturazioni edilizie degli alberghi e per l’innovazione tecnologica. Il Governo deve inoltre accelerare con l’istituzione del gruppo di lavoro in materia di Tax Free Shopping e con il riordino del quadro normativo in materia di concessioni demaniali marittime per affrontare e risolvere le problematiche della durata e del rinnovo delle concessioni.
Sul tasto dolente dei trasporti va approvato velocemente il nuovo Piano nazionale dei trasporti per il turismo e il Veneto, prima regione turistica italiana, deve finalmente agire per un deciso miglioramento del trasporto pubblico regionale assolutamente inadeguato (alle esigenze dei turisti, oltre che a quelle degli utenti e dei pendolari) a causa del ritardo accumulato in questi 20 anni di annunci e di finanziamenti destinati solo alle infrastrutture stradali.
Si riparta da qui per provare a recuperare le posizioni perse e resistere ad eventuali nuovi shock esogeni.

Un pensiero su “Dal Governo e dalla Regione politiche concrete per il rilancio del turismo”

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